Serial Tv Mania

Lost, ad un anno dalla fine

Un serial cult di questi anni 2000 è stato sicuramente Lost ideato dal grande J.J. Abrams. Dei naufraghi su un isola, misteri e tanta azione sono il succo centrale di una serie che ha rapito milioni di telespettatori in tutto il mondo. Un running plot che amalgama il continuo dualismo tra fede e scienza il tutto contornato da personaggi a tutto tondo che hanno seriamente contribuito a rendere questa serie fin troppo cinematografica che televisiva.  Un cult che a distanza di un anno dall’ultimo atto ci manca tanto. Ci manca la fede di John Locke (Terry O’Quinn) , il perbenismo e la tenacia del chirurgo Jack Shephard( Mattew Fox), il cinismo di James “Sawyer” Ford (Josh Holloway) , la bontà di Hugo “Hurley” Reyes (Jorge Garcia)  e la fuggitiva Kate Austen(Evangeline Lilly) solo per citare i personaggi più importanti, per ognuno di loro è stata costruita una sotto sceneggiatura,  creando non poche sfumature nell’evolversi della serie che sarebbe potuta andare avanti anche per più di 6 stagioni. La cosa che accomuna queste anime è il peccato, ognuno nasconde qualcosa un po’ come la Lynchana “Loggia Nera” di  Twin Peaks,  siamo di fronte ad un idea di purgatorio Dantesca … Cos’è stata in fondo quell’isola se non una lunga ed interminabile attesa che ha messo a nudo ogni loro più profondo sentimento di qualsiasi genere si tratti? Ma come tutte le pene alla fine arriva il momento di scontarle ed è questo che accade nell’ultimo atto, un finale fantastico che però ha lasciato molte finestre aperte, punti irrisolti insomma; vorrei però umilmente fare un mio commento sul finale di questo telefilm e non è detto che non riesca e decriptare qualche messaggio che magari vi è sfuggito.  Sull’isola ci sono davvero stati questo è chiaro, ma in un tempo spazio non precisato ma comunque sempre ai tempi nostri … Jack muore sull’isola per salvare e far partire Kate. Ma tutta la realtà alternativa dell’ultima stagione di Lost non fa altro che raccontare le tappe dell’incontro tra questi protagonisti … in tanti pensavano si trattasse di una realtà alternativa prodotta dall’esplosione della bomba nel finale della quinta stagione, invece non è così. Dopo la morte di Jack ogni personaggio ha proseguito la sua vita, ed in futuro è morto(la forma sgrammaticata è voluta per rendere meglio l’effetto di ciò che dico)quindi tutta la realtà alternativa non fa altro che raccontare le tappe inconsce per  il raggiungimento dell’assoluzione e quindi della pace…insomma un finale più di stampo religioso che scientifico. Il luogo non esiste non è Los Angeles, ma l’hanno creato loro appunto per potersi rincontrare … dove? Ma a funerale di Jack … siamo all’interno di un sogno vero e proprio sconnesso ma chiaro allo stesso tempo. Le anime finalmente sono pronte ad ottenere la pace, e quindi di andare aldilà della luce, tutti assieme perché nel bene e nel mare, quei giorni passati sull’isola sono state le migliori giornate della loro vita.

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Gianluca Sia

Essere un Filmaker vuol dire, prima ancora di produrre, di avere un bisogno quasi fisiologico di conoscenza e di analisi multisfaccettata del mondo esplicito ed implicito che si cela aldilà del grande o piccolo schermo. Da questo nasce la mia passione, enfatizzata dal percorso di studi ed esplosa sia nel lavoro che nella vita sociale; ammetto di essere un po' nerd, ma mi piace l'idea di avere un peso sui miei amici per quanto riguarda la scelta del film o della serie TV che vale la pena guardare.